
Si tratta della Sindrome del piriforme anche se personalmente l'ho ribattezzata Sindrome del dilettante, dal momento che nasce soprattutto dall'atteggiamento scriteriato di chi ignora il proprio corpo (ed i segnali che ci manda) e di chi procede senza una tabella di marcia costruita su passaggi lenti e progressivi: la mancanza di una fase preparatoria di stretching adeguata, gli allenamenti troppo intensi, le andature esasperate e le variazioni di ritmo schizofreniche, sono infatti le cause scatenanti di questo infortunio antipatico e bloccante. Ricordo sempre che parlo di un infortunio di cui ho sofferto in prima persona, che non ho alcuna competenza in campo medico e che laddove faccio riferimento ad articoli che trattano l'argomento in oggetto ne cito sempre la fonte. Ricordo inoltre che è sempre da censurare l'atteggiamento di chi si affida per la diagnosi ad un dottore improvvisato e assume farmaci non prescritti da un professionista del settore medico, quale può essere un medico dello sport, un traumatologo o un fisioterapista. Esclusivamente a seguito di una visita specialistica si può determinare la diagnosi di un infortunio e soltanto un laureato in scienze motorie o una figura professionale analoga ed esperta in materia, può definire e condividere con l'infortunato un programma di recupero ad hoc. Tanto doverosamente premesso, per venire a capo della mia Sindrome del piriforme è stato sufficiente introdurre una fase di stretching dinamico di circa 20 minuti concentrata in particolar modo sui muscoli della coscia e tornare a correre ad andature più ragionevoli, inizialmente paragonabili a delle uscite di jogging o a delle sedute di scarico con ritmi molto bassi, applicando al termine di ogni allenamento del ghiaccio all'altezza della zona lombo-gluteale. Allo scopo potrebbero essere inoltre molto utili degli esercizi volti sia al rafforzamento dei muscoli della coscia e dei glutei che al potenziamento del "core" (lo so, sono strano, ma io trovo molto utili quelli che insistono sui muscoli addominali), delle rilassate attività di cross-training, delle sedute di massaggi nell'ambito di un programma terapico ben definito. E' necessario comunque ricordare che questa fastidiosa e dolorosa sindrome può essere facilmente confusa con una vera e propria infiammazione del nervo sciatico, per cui è sempre bene sgomberare il campo da qualsiasi tipo di equivoco consultando un medico allorché si manifestano i primi sintomi di dolore in corrispondenza della fascia lombare e dei glutei. In rete l'argomento è trattato molto diffusamente, mi limito a segnalare due indirizzi che visito spesso: il sito di Albanesi e Running Forum.
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