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Pettorali... palindromi!

Da quando ho smesso la tuta da podista una tantum per indossare la canotta da agonista sono ormai passati due anni, durante i quali ho avuto il piacere di conoscere un mondo straordinariamente ricco di persone, aspetti e situazioni. Ben lontano dall'essere quello sport monotono, noioso e tutt'altro che aggregante che i più ritengono, il podismo mi ha permesso infatti di fare molte amicizie, di apprendere tecniche di allenamento e metodi di alimentazione, di venire a conoscenza del materiale tecnico e di come prevenire ed affrontare gli infortuni più frequenti, di imparare infine una terminologia che può sembrare particolare se non stravagante: dal termine poco rassicurante pace maker, che fortunatamente non consiste in un apparecchio utilizzato in ambito cardiologico, al curioso ed esotico fartlek, che non ha niente a che vedere con un armadio a due ante, frutto della fervida e pragmatica mente di un architetto appartenente ad un noto mobilificio svedese. Tra le tante curiosità ce n'è una alla quale sono affezionato in modo particolare, il pettorale. Sarà perché nel momento in cui viene assegnato si ha la certezza di gareggiare, sarà perché in un'era fortemente orientata alla tecnologia questo foglio da assicurare alla canottiera con le spille da balia ha un sapore antico che rimanda ai pionieri dello sport, sarà banalmente perché è colorato, ben visibile e per le grandi occasioni si arricchisce del nome di chi lo indossa, sta di fatto che sin dalla prima gara ha esercitato su di me un fascino irresistibile.
E poi venne il giorno del pettorale per Berlino... 17771! Due numeri che ricorrono e si rincorrono, semplici, simili e perfettamente simmetrici che danno origine a un nuovo numero il cui valore rimane lo stesso anche se per gioco lo leggiamo da destra verso sinistra: un numero palindromo. Mi è stato subito simpatico, un numero palindromo non è un numero qualunque, ha una sua armonia e una sua magia, comunica con semplicità, è visivamente immediato e... porta pure bene! E poi credo di stargli un pò simpatico anche io: nelle due gare successive, che poi sono anche le ultime due alle quali ho partecipato, ho avuto di nuovo due pettorali palindromi... roba da non crederci. Domenica 8 dicembre, in occasione della Maratona di Reggio Emilia, l'incantesimo sarà spezzato (il mio pettorale sarà 561) ma di certo non lo saranno impegno e divertimento!

Per chiosare su questo piccolo vezzo, questi i miei pettorali palindromi ad oggi:

PettoraleDataGara
07/04/2013"Vivicittà Latina"
05/05/2013"Sulle Orme di Enea"
29/09/2013"Maratona di Berlino"
13/10/2013"La 30 km del Mare di Roma"
27/10/2013"Mezza Maratona del Lago di Vico"

2 commenti:

  1. Conosco bene il fascino di questi numeri, Andrea.
    Soprattutto se ripenso al pettorale della mia primissima maratona:
    http://run.foiaworld.info/wp-content/gallery/maratona-di-milano-11-aprile-2010/mcm-2010-pettorale.jpg

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  2. Incredibile, Francesco!
    Alla prima Maratona pettorale 6666... in buona sostanza sei stato sin da subito un predestinato!

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