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Maratona di Sant'Antonio 2015

Padova, 19 aprile 2015.

http://www.maratonasantantonio.it/
Un immenso teatro a cielo aperto, a cingerlo una corona architettonica meravigliosa e opulenta, colori accecanti appena sfumati da gocce di cristallo frutto della fatica e dell'emozione, l'abbraccio forte e caldissimo del pubblico che gremisce la piazza all'inverosimile. Ti aspetti crampi, mente annebbiata e fiato corto, invece i 42 chilometri lasciati alle spalle producono soltanto il battito accelerato da un'emozione ormai difficilmente contenibile... la mia fotografia di Prato della Valle e dell'arrivo della Maratona di Padova entra di diritto nell'album dei ricordi più belli, mentre un nuovo primato personale fa bella mostra di sé nel diario delle giornate indimenticabili: dalla Valnerina ai Colli Euganei, da San Valentino a Sant'Antonio, dalla Maratona di Terni a quella di Padova, la corsa alle emozioni sembra non finire mai, in questo inizio di 2015 già ricco di grandissime soddisfazioni sportive.
Da incallito sostenitore dei viaggi aerei a convinto fautore degli spostamenti in treno, ovviamente quando le distanze lo permettono: il mio fine settimana comincia così, poco più di tre ore, comode, piacevoli e rilassanti, cui segue un pomeriggio inizialmente uggioso, quindi caratterizzato da pioggia e vento sempre più intensi, che non scalfiscono però il buonumore e l'entusiasmo che accompagnano la vigilia di ogni Maratona; soprattutto non impediscono di apprezzare le bellezze architettoniche ed i luoghi di interesse artistico e culturale, oltre che di godere del clima festaiolo del centro storico, brulicante di patavini di ogni età, sorridenti e rilassati. Le operazioni di ritiro del pettorale sono solo una breve parentesi in un pomeriggio da perfetti turisti che culmina con il carico di carboidrati, più prosaicamente noto come rito della cena a base di pasta/pane/pizza (nel mio caso, generalmente, sostituire / con +): gran bella serata, ancora qualche passo nella Padova by night e ritorno all'alloggio nella centralissima Piazza dei Signori per il necessario riposo.
Domenica 29 aprile, 5 del mattino: un toro inferocito al quale devo aver pestato la coda mi travolge senza pietà, ma questo è il prezzo da pagare per arrivare allo sparo dello starter senza ansie, prendendomi il tempo necessario per una ricca e comoda colazione, per ultimare i preparativi e raggiungere la stazione dove una navetta è in attesa di condurre i podisti a Campodarsego, piccola e graziosa cittadina da cui ha inizio l'inseguimento alla nuova medaglia. Bellissimo il centro polifunzionale in cui cambiarsi al calduccio, perfetta l'organizzazione e velocissimo l'accesso alle griglie... non resta che concentrarsi sull'obiettivo - ancora una volta forbice molto ampia: under 200' con la chimera 195' - e sulla strategia, finché non mi imbatto in Zanardi e passo una decina di minuti a chiacchierare amabilmente sulle aspettative per questa e le prossime Maratone... Campione infinito (che vincerà l'ennesima gara di handbike, ma questa non è una notizia). Sono in seconda griglia ad un passo dai top runners, il pubblico è numeroso e partecipe, l'incitamento sale con l'approssimarsi del via e la voglia di abbandonarsi al percorso prende il sopravvento, lasciando che sia il cuore a dettare il ritmo con buona pace di alchimie tattiche, analisi altimetriche - peraltro assolutamente inutili, percorso piatto e velocissimo! - e tabelle mandate a memoria... sarà per questo che riprendo consapevolezza quando ho già percorso alcune centinaia di metri e mi sembra di essere portato a spalla dal pubblico presente. Mi sento in gran forma, il sole è alto ma l'aria è fresca, sono pervaso da una crescente euforia ed al quinto chilometro viaggio con i pace maker delle 3 ore e 15... ma sì, concediamoci questa botta di vita! Rivedo tutti i miei programmi e decido di fare ancora una decina di chilometri a questo ritmo, ma sento che l'andatura è molto sostenuta e la mia parte raziocinante mi suggerisce di andarci cauto... macché, l'istinto risponde a brutto muso che ce la posso fare, sto bene e perché non arrivare alla Mezza in 97 minuti? Tanto più che in realtà il ritmo impostato dai pacers è 4'34"/km (proiezione 3:13'), probabilmente ritengono opportuno guadagnare qualcosa adesso per poi (far) rifiatare nella seconda metà di gara. Corro e mi diverto dietro a quei palloncini verdi come correrebbe e si divertirebbe un bambino all'inseguimento del suo mondo colorato... dal chilometro 10 al chilometro 20 ecco in successione San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero e Massanzago in festa, sono sempre in proiezione "super prestazione", tantissime mani applaudono ed altrettante si protendono per dare il "cinque", piccoli, grandi, nessuno si trova qua per caso o controvoglia, ognuno ha scelto di esserci per dare il proprio contributo di tifo ed entusiasmo: ecco l'essenza dello sport nell'accezione più pura del termine, applaudo a mia volta e la simbiosi con i presenti assume sfumature deamicisiane. Passaggio alla Mezza, è il momento di tracciare un primo bilancio seppur parziale: andatura media 4'33"/km (!), frequenza cardiaca e respiro perfetti, gambe brillanti e reattive, testa totalmente sgombra che si abbandona ai suoi luoghi più felici. E' il turno di Borgoricco, Fiumicello e Sant'Andrea, quindi di nuovo Campodarsego, dove circa 137 minuti fa ha avuto inizio questa fantastica galoppata. I primi 30 chilometri sono archiviati e con essi il "graticolato romano", un nome che suona come una neanche troppo velata minaccia per i podisti provenienti dalla Città Eterna, ma che invece si rivela una tappa esaltante: 4'32"/km, i pace makers lasciati alle spalle e sempre più distanti, una condizione fisica inimmaginabile e la voglia di spaccare il mondo! Questa volta lo stato di grazia è tale da non lasciare spazio a tatticismi di sorta, continuo a darci dentro confortato da questa incredibile brillantezza ed al 35' chilometro, dopo aver raccolto un nuovo, lungo applauso nel cuore di Cadoneghe, passo in 4'34"/km. Inizia ora un conto alla rovescia dal sapore dolcissimo, sono in proiezione under 193 e supero senza eccessivi problemi anche l'ultimo (forse unico) ostacolo, un cavalcavia di media difficoltà posto tra il km 39 ed il 40... arrivo in pieno centro, i cubetti di porfido che lastricano Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe, via Roma e Prato della Valle si trasformano nella pista in Tartan dello Stadio Olimpico, grida, applausi, tifo, in mezzo a questo delirio si staglia il gonfiabile dell'arrivo... taglio incredulo il traguardo, sulla retina si stampa il crono finale: 3:11'35", passo medio 4'33"/km, abbattuto il precedente primato in Maratona - stabilito a Terni due mesi fa - di cinque minuti.
Padova, sei stata la mia meravigliosa, indimenticabile Maratona: percorso pianeggiante e velocissimo, organizzazione impeccabile, ristori sempre ricchi, addetti simpatici e molto efficienti, tifo da Major. La gioia è immensa e non vorrei, però... quella medaglia, la medaglia delle 3 ore e 11 minuti, poteva e doveva essere all'altezza! Pazienza, la guardo e oltre quel discutibile color salmone vedo l'oro di una prestazione indimenticabile.

12 commenti:

  1. Bravissimo La determinazione e la voglia di correre hanno forgiato un altro Andrea, più forte di prima. I passi cadenzati e costanti hanno lasciato un'impronta indelebile anche nell'anima. Perché è qui che si piastrella la casa dell'uomo, sopra quella terra nuda che nasconde la paura (della sfida con se stessi o con la vita)...
    P.S.: Adesso abbiamo anche lo stesso primato: 3h11! ;-) Andare oltre è una sfida aperta, fino all'ultimo passo di corsa ;-)

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    1. Grazie infinite, Mariano.
      Hai espresso come soltanto tu sai fare il valore di questa gara per l'uomo prima ancora che per l'atleta. Su quella terra nuda sto provando a camminare, rialzandomi quando cado, allontanando la paura di non farcela. E talvolta correndo una Maratona in 3h11 proprio come un grande atleta come te. Grazie ancora

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  2. Non sono sorpreso di questo tuo grande risultato, Andrea. Con la tua determinazione e la tua passione, puoi puntare anche più in altro se lo vorrai.
    Grande!

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    1. Innanzitutto grazie, Francesco! Non ci crederai, ma proprio leggendo i tuoi commenti e le tue parole sempre molto carine nei miei confronti ho preso fiducia e ho cominciato a sfidare i miei limiti, senza preoccuparmi troppo delle vittorie e delle sconfitte. Forse non riuscirò a migliorarmi ancora, ma ormai mi diverto soltanto sfidandomi... grazie Francesco, ancora una volta.

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  3. Minkia Andrea!
    E dire che forse il tuo limite è ancora da raggiungere.... Sai che quel toro delle 5 del mattino non l'ho capito?

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    1. Grazie Marco!
      Non vorrei mettere limiti al limite, ma questa volta credo di aver raggiunto l'apice delle mie possibilità, anche perché tutto ha concorso alla buona prestazione (condizioni psico-fisiche, tracciato, meteo, alimentazione).
      Quanto al toro... si trattava dell'effetto della sveglia dopo aver dormito poche ore... scusa, l'euforia mi ha spinto ad esprimermi in un modo che ho capito soltanto io! ;-)

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  4. grande. gran bel personale. e poi arrivare a prato della valle ha il suo perchè

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    1. Grazie Nino!
      E' vero, l'arrivo a prato della valle è un'emozione unica... meraviglioso.

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  5. Bravo Andrea, gran bel personale! Complimentoni!

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    1. Grazie Marco!
      E' stato di ottimo auspicio il tuo commento ai numeri del 2014 ("Ottima annata! Obiettivo 2015: sub 3h15'?"). Sei un grande atleta ed anche un grande motivatore!

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  6. Ti ringrazio ma i complimenti sono tutti per te. Mi ricordo perchè commentai con quelle parole: la tua costanza negli allenamenti ti avrebbero portato ai risultati che meriti.

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